WORKPLACE DISCRIMINATION AND BIAS
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Prime iniziative legislative concrete contro le discriminazioni sul posto di lavoro in base all’età. Iniziativa dello Stato americano del New Jersey

Raffaella Aghemo

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a cura di Raffaella Aghemo

L’equità, l’inclusione e la non discriminazione, paradigmi di un presente e futuro all’insegna di una partecipazione allargata alla vita economica e sociale del pianeta, dovrebbero guidare menti e cuori di coloro che sono deputati a regolamentare la società odierna. Sebbene a molti questa affermazione possa effettivamente suonare utopistica, ogni tanto si leva qualche segnale, spiraglio di un futuro “migliore” per tutti. E da dove cominciare se non dall’ambiente lavorativo, su cui si fonda l’economia e il futuro di ogni società?

Il governatore del New Jersey, Phil Murphy, ha firmato un disegno di legge che modifica lo statuto statale sul pregiudizio sul posto di lavoro, ampliando le protezioni contro la discriminazione in base all’età. Questo Assembly Bill 681, approvato qualche giorno fa, il 5 ottobre 2021, principalmente ha abrogato la disposizione della sezione 1 di PL1938, c.295 (C.10:3–1) «che consente a un datore di lavoro governativo di richiedere il pensionamento quando un dipendente raggiunge una determinata età se il datore di lavoro può dimostrare “che l’età pensionabile ha un rapporto manifesto con l’impiego in questione”»; e la disposizione della sezione 11 della “Legge contro la discriminazione”, PL1945, c.169 (C.10:5–12) che afferma: «”nulla qui contenuto deve essere interpretato per impedire a un datore di lavoro di rifiutare di accettare un impiego o promuovere qualsiasi persona sopra i 70 anni”, con l’effetto di non consentire più ai datori di lavoro di rifiutare l’assunzione di persone per il solo motivo di avere più di 70 anni»

La rimozione del limite massimo di età è più significativa per i datori di lavoro con meno di 20 dipendenti, i quali non possono più rifiutarsi di assumere o promuovere un individuo di età superiore ai 70 anni.

Ma ancora permangono alcune doverose eccezioni, per di più giustificabili: nel primo caso su menzionato, eccezioni che si avverano qualora il datore di lavoro possa dimostrare che il dipendente non sia in grado di svolgere adeguatamente i propri doveri. Inoltre tale emendamento non modifica l’età pensionabile obbligatoria per alcuni dipendenti pubblici, quali ad esempio i giudici statali.

Mutata anche la procedura di reclamo: se prima coloro che venivano costretti al pensionamento, potevano solo chiedere la reintegrazione al lavoro e il pagamento degli arretrati, presentando richiesta formale innanzi al Procuratore Generale, ora, la nuova legge amplia i rimedi a disposizione dei dipendenti, avendo a «disposizione tutti i rimedi previsti da qualsiasi legge applicabile».

Come capirete, questa eliminazione da the New Jersey Law Against Discrimination (NJLAD), della possibilità per i datori di lavoro di rifiutarsi di assumere o promuovere qualsiasi persona oltre 70 anni, creerà forti precedenti e armi strategiche in mano agli avvocati, pronti a difendere gli interessi di dipendenti “messi a terra”, per sopraggiunti limiti di età, e richiederà un forte controllo sulle policy e sulle normative, applicabili in ambito di recruiting e di rapporto di lavoro per le società, che dovranno rivedere, se necessario, i criteri applicati, per le promozioni e le assunzioni, al fine di garantire che l’età non sia presa in considerazione, al momento di decidere quali dipendenti promuovere o assumere.

Pare che il governatore abbia dichiarato l’intenzione di voler ampliare ulteriormente la portata della legge in questione.

Qui il testo dell’emendamento in questione: https://legiscan.com/NJ/text/A681/2020

E voi siete d’accordo con questa iniziativa? Ditemelo nei commenti al post.

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Avv. Raffaella Aghemo

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Raffaella Aghemo

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